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Il 3 novembre 2006, in Damasco, il Patriarca ha promulgato il Decreto di Istituzione della Luogotenenza della Lingua d’Italia (Italia, San Marino e Canton Ticino).

 

20 dicembre 2021

DECRETO PATRIARCALE Ref. N. 192 / 2021

Noi Youssef Absi Patriarca di Antiochia e di Alessandria e di Gerusalemme, dei Greco Melkiti Cattolici, Gran Maestro dell’Ordine Patriarcale della Santa Croce di Gerusalemme, insieme al Gran Priore Sua Eccellenza Reverendissima Yasser Hanna Ayyash, confermiamo l’incarico di  Priore Nazionale, al nostro figlio spirituale L’Archimandrita Chihade Abboud. Confermiamo pure Mons. Massimo Noli come assistente spirituale del nostro Ordine.

Decretiamo e nominiamo:

 

Il consiglio nazionale sarà formato dagli Eccellentissimi:

 

192 2021 Decret Patriarcat Croix de Jerusalem Italie3197 page 0001 


 

Il mantello ufficiale dei cavalieri italiani dell'Ordine patriarcale della Santa Croce di Gerusalemme

Simbolo dell'Ordine è una croce patente di blu (talvolta di rosso), bordata d'oro, caricata con le lettere greche maiuscole ΦΩС (= luce) in verticale e ΖΩΗ (= vita) in orizzontale, d'oro nel recto e con lo stemma dell'Ordine al centro nel verso.

Il nastro è di blu, bordato di bianco. Tutti i membri dell'Ordine, durante le cerimonie, indossano una cappa-mantello, di colore bianco recante sul pettorale sinistro una croce potenziata di blu.

Tutti i membri dell’Ordine vengono ammessi inizialmente con il grado di cavaliere o dama. La croce di cavaliere ripete il simbolo dell’Ordine, con la differenza che la croce patente è smaltata in color rosso. Nel rovescio, inoltre, una piccola teca custodisce un frammento della roccia del Calvario: la reliquia è autenticata dal patriarca con l’apposizione del suo sigillo.

POHCG - Knight cross - recto POHCG - Knight cross - verso
Fronte della decorazione da cavaliere Particolare del rovescio: è visibile la teca contenente la reliquia, col sigillo del patriarca

 


L'Ordine comprende i gradi di:

 

Classe e Grado

 

Cavaliere-Dama: Nastro blu-rosso con croce patente di rosso e oro

 

Cavaliere Comandante: Nastro blu-rosso con gran croce patente di rosso e oro

 

Dama Comandante: nastro a fiocco blu bordato di rosso con gran croce patente di rosso e oro

 

Commendatore Grande Ufficiale

 

Luogotenente e Cavalieri e Dame di Gran Croce

 

Governatore: Sciarpa con fiocco blu bordato di rosso

 

Croce di Gerusalemme

 

STELLA DEL PATRIARCA

 


Sede della luogotenenza d'Italia dell' O.P.S.C.G.

La basilica di Santa Maria in Cosmedin a Roma è stata assegnata da papa Paolo VI al Patriarcato Greco-Melkita cattolico nel 1967. La basilica è retta da un archimandrita della Chiesa Greco-Melkita, il rev.mo mons. Chihade Abboud.

Edificata nel VI secolo, la chiesa fu donata da papa Adriano I ad una colonia di monaci greci, fuggiti alle persecuzioni degli iconoclasti e stabilitisi su questa riva del Tevere, nota come Ripa Greca, perché qui si era insediata la comunità greca.

I monaci greci intitolarono la chiesa Santa Maria in Schola Greca ma già a partire dai primi dell'Ottocento essa era nota come Santa Maria in Cosmedin, dalla parola greca "cosmidion" (ornamento) per le splendide decorazioni con cui fu abbellita tra il 772 e il 795. Durante il pontificato di papa Niccolò I (858-867) alla chiesa furono aggiunti una sagrestia, l'oratorio e una residenza diaconale; papa Gelasio II nel 1118 fece riparare i danni subiti dalla struttura a seguito dell'invasione dei Normanni guidati da Roberto il Guiscardo, mentre papa Callisto II intorno al 1200 fece costruire il portico.

In questa chiesa furono eletti al soglio pontificio papa Gelasio II, papa Celestino III e anche l'antipapa Benedetto XIII.

 

 

 


In questi anni Gregorios III con il consenso scritto dei loro Vescovi ha nominato archimandriti alcuni sacerdoti latini con lo scopo di creare “ponti tra la Chiesa latina e quella orientale”:

 

Il 3 marzo 2002 Sua Beatitudine Gregorio III, Patriarca della Chiesa Cattolica Greco Melkita , lo ha nominato Archimandrita del Patriarcato d’Antiochia e in seguito lo ha consacrato il 18 settembre 2002.

Il 3 novembre 2006 Gregorios III lo aveva nominato Priore della Luogotenenza della Lingua d’Italia.

 

Ricordiamo mons Fogliazza………………………………
Il 19 febbraio 2012 tornava alla Casa del Padre il priore mons. archimandrita Virginio Fogliazza, lo vogliamo ricordare con un suo scritto:
"Carissimi tutti dell'Ordine Patriarcale della Santa Croce di Gerusalemme. Ritengo un dono del Signore aver conosciuto e molto amato questa antica Chiesa Greco Cattolica Melkita... Amatela sempre anche voi con la concretezza di iniziative spirituali, culturali e caritative. L'OPSCG è una istituzione religiosa, patriarcale. Create un'aria di famiglia, ove l'affetto e la stima vicendevole devono essere la forza per costruire la Comunità”.

[dalle “Memorie” di don Virginio lasciate come ricordo all'Eremo Mons. Attilio, Santo Stefano Lodigiano, il 1° agosto 2011]